Lo avevo annunciato: domenica 30 giugno ho suonato al più grande Festival dance della Grecia, il Colour Day Festival, invitato dal dj e producer greco, e ormai amico, Dino MFU.
Una cosa mi ha positivamente sorpreso, per chi è abituato ai grandi Festival di musica elettronica, o pop o rock: la presenza dei giovanissimi, intendo davvero quasi bambini, certo con genitori o fratelli al seguito, ma comunque mischiati a giovani adulti che ballavano e si divertivano in una enorme festa (circa 20mila persone).
I motivi sono facili da capire ma non da attuare in giro per il mondo: anche in Grecia c’è una grande onda di trapper che si esprimono nella loro lingua e hanno conquistato proprio i giovanissimi, ma vederli alternati a dj e producer della scena elettronica e house non è così scontato, così come vedere pubblici disposti a mischiarsi senza problemi; il rito del lancio delle polveri colorate trasforma tutto in un grande gioco collettivo, è qui sembra funzionare davvero bene (avevo partecipato ad un altro Holi Festival in passato e non era stato così coinvolgente).
Se pensiamo all’Italia (ma non solo), i grandi Festival sono pensati per target spesso separati, ed è difficile che dj di una certa estrazione, trapper, cantanti pop-dance a altri artisti si mischino tutti insieme in una sola line up, cosa che forse in una nazione più piccola viene favorita da organizzatori e industria musicale stessa.
Fatto sta che la sensazione sul palco è stata davvero forte, perché un pubblico così giovane è di sicuro più lontano dal “flow” creato da un bravo dj house, ma per questo è stato così emozionante vederli subito partecipare all’energia del set di Dino MFU, rispondere al suono del mio violino e del mio archetto illuminato, saltare gioiosi mentre un tramonto meraviglioso illuminava il complesso olimpico di Atene e nessuno tra la folla faceva mancare le proprie tra le migliaia di mani colorate alzate al cielo.
Insomma i due giorni in Grecia, come spesso accade quando si esce dalla propria nazione e dalla comfort zone, mi hanno lasciato un ottima energia, voglia di nuove collaborazioni e una grande vicinanza con il popolo greco, che nonostante il millenario parallelismo spesso non sentiamo così legato a noi se non per le bellissime mete estive.
Questa è stata la mia ennesima performance internazionale, e presto ve ne potrò raccontare altre: non solo nel lavoro del musicista la possibilità di sperimentare nazioni e popoli diversi è davvero una delle più grandi ricchezze, come artista e come uomo.
